Covid, l'impennata di contagi fa paura: aumento a doppia cifra
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Covid, l’impennata di contagi fa paura: aumento a doppia cifra

paziente in ospedale nel lettino

I dati Fiaso evidenziano una crescita improvvisa del numero dei pazienti Covid, che in una sola settimana sale del 32%.

Cifre del genere non si vedevano da tempo. Dall’ultimo report Fiaso sull’andamento dei ricoveri Covid in Italia – sulla base dei dati degli ospedali aderenti alla Federazione – emerge un’improvvisa e rapida impennata dei ricoveri dell’ultima settimana.

paziente, ospedale, lettino

La situazione preoccupante in Italia

Dopo cinque settimane di numeri discretamente bassi e stabili, Fiaso comunica un aumento dei pazienti Covid ricoverati negli ospedali, che registrano una crescita del 32% in soli 7 giorni. Si fa riferimento al periodo che va dal 14 al 21 novembre, che ha assistito ad un vero balzo a due cifre.

Si tratta comunque di ricoveri in reparti ordinari ospedalieri: per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva invece, la situazione al momento è stabile senza alcun aumento.

I numeri dei ricoveri “per” e “con” Covid

Secondo i dati Fiaso, solo il 24% dei casi si riferisce a ricoveri “per Covid” (cioè con sindromi respiratorie tipiche del virus), mentre il restante 76% dei ricoveri riguarda pazienti “con Covid”, ovvero ricoverati per altre patologie e risultati positivi al tampone.

IL monitoraggio quindi sottolinea il fatto che il virus ha solo aggravato le condizioni di salute dei pazienti che tuttavia accusavano già altre patologie. Il Coronavirus non è stata l’unica causa delle ospedalizzazioni.

Pazienti anziani e campagna vaccinale ferma

Sebbene alcuni fattori possano far ben sperare, la situazione in Italia torna comunque a preoccupare. L’arrivo della varante Eris, in particolare, sembra rappresentare la minaccia dominante per il nostro Paese.

Come dichiara Matteo Bassetti, la variante Covid è arrivata anche l’Italia dove ha raggiunto il 51% dei casi. “Si può avere una febbre alta, per due o tre giorni, che somiglia molto all’influenza con qualche dolore in più in alcuni soggetti. E quindi come tale va trattata”, spiega il virologo.

Intanto arriva anche l’allarme della Fiaso che, dopo gli ultimi dati, spiega come “i dati sui ricoveri registrati negli ospedali sentinella sono in linea con l’incremento dei contagi pari al 30% indicato dal Ministero della Salute”. Si precisa che “l’età media dei pazienti che arrivano in ospedale è di 77 anni e la campagna di somministrazione della dose stagionale di vaccino anti Covid tra gli ultra sessantenni è ferma al 4%“.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2023 17:42

Sciopero rimandato al 15 dicembre: continua lo scontro con Salvini

nl pixel